modefinance
l'Agenzia di Rating

Rivolgiti all'Agenzia di Rating FinTech europea, per le valutazioni del rischio di credito trasparenti e affidabili

un'Agenzia di Rating abilitata

L'importanza di affidarsi ad un rating ufficiale


modefinance è autorizzata ad operare come agenzia di rating del credito secondo l’Art.16 del Regolamento Europeo N.1060/2009 e seguenti, ed è autorizzata ad emettere rating del credito sollecitati e non sollecitati, su imprese non finanziarie e banche.
Tutti i rating emessi sono comparabili secondo il Mapping. Per accedere ai rating, nonché a tutte le informazioni dettagliate riguardanti il processo di attribuzione dei giudizi, le metodologie utilizzate e ogni altra informazione di legge ai sensi del Regolamento N.1060/2009, visita il sito cra.modefinance.com.

Come integriamo l'IA nei nostri Rating?

Un approccio FinTech, dove l'applicazione di tecnologie di data science e algoritmi è integrata all'esperienza dei nostri analisti finanziari, al fine di fornire un servizio innovativo nella valutazione creditizia di imprese e banche

Trasparente

I nostri Credit Rating sono elaborati con MORE, la metodologia proprietaria di intelligenza artificiale alla base di tutte le nostre attività di rating sottoposte a costante validazione.

Oggettivo

La grande disponibilità di dati aziendali elaborati su basi statistiche permette ai nostri analisti finanziari di operare su una base informativa uniforme ed oggettiva e di concentrarsi sulle valutazioni delle performance qualitative.

Rapido

Processiamo informazioni finanziarie con metodologie ad alta automazione in tempi rapidi a vantaggio degli utenti che richiedono l'accesso tempestivo a informazioni di Credit rating.

Proficuo

L'automazione della raccolta dati relativi a milioni di aziende ci permette di contenere il costo del singolo credit rating e di essere competitivi rispetto alle soluzioni di rating tradizionali.

Innovazione tecnologica

Data science & Artificial Intelligence

Applichiamo nuove tecnologie alla valutazione del rischio di credito delle aziende.

Abbiamo sviluppato una metodologia proprietaria che combina le competenze in ambito data science e Intelligenza Artificiale e le mette al servizio di un team multidisciplinare in grado di sviluppare sistemi web e cloud-based con un notevole risparmio di costi e risorse, ed una minor invasività nelle attività quotidiane dell’azienda.

The Multi Objective Rating Evaluation

MORE: la base dei nostri rating di credito


Algoritmi e analisti finanziari

La nostra metodologia di calcolo del rating MORE si sviluppa in due fasi:

  • valutazione quantitiva dei dati di bilancio risultante in un credit score (un vero e proprio punteggio); analisi qualitativa, fondamentale per la definizione del rischio di credito;
  • rating vero e proprio, ad opera degli analisti del rating responsabili delle fasi di analisi, valutazione, emissione e monitoraggio.
La metodologia MORE

A chi servono i Credit Rating?

La valutazione del Credit Rating è un elemento di fondamentale importanza per tutte le società: dai fondi di investimento alle aziende di qualsivoglia dimensione e fatturato, chiunque ha la necessità di conoscere la qualità economica e finanziaria di partner, clienti, fornitori e concorrenti.

Aziende e Imprenditori

Conoscere la propria situazione finanziaria, e monitorarla nel tempo, sono azioni imprescindibili per una buona gestione dell’impresa.
Il rating è un'informazione importante in diversi contesti, ad esempio:

  • per ottenere un prestito bancario;
  • per attrarre investitori in vista dell'emissione di un'obbligazione (minibond);
  • per la quotazione in borsa;
  • per le campagne di crowdfunding.

Banche e Finanziarie

In base agli accordi di Basilea, ogni banca deve accantonare un determinato capitale crescente all'aumentare della rischiosità del credito associato.

Oltre che essere calcolato dalla banca stessa (IRB = Internal Rating Based),  il rischio può essere calcolato da soggetti terzi: in tale occasione, sarà sufficiente applicare un coefficiente di ponderazione in base al rating emesso da un'Agenzia di Rating abilitata.

I rating possono essere utili anche ai fini dell'assicurazione del credito, per tutte le istituzioni finanziarie abilitate.

Sei interessato
ai nostri Rating?

Contatta un nostro referente per avere maggiori informazioni e una panoramica completa dei nostri servizi di credit rating

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Nozioni fondamentali sul Credit Rating

Un rating del credito è un'opinione sull'affidabilità creditizia di un soggetto economico, quale ad esempio un'impresa, una banca, uno strumento finanziario o un ente pubblico.

Misura utile a valutare la capacità che tale soggetto ha nel generare le risorse necessarie a ripagare i propri debiti, tale giudizio è espresso da agenzie autorizzate (le Agenzie di Rating) sottoforma di codice alfanumerico (A2+ o BBB), ciascuno dei quali identifica una classe di rischio ordinata sulla base di una scala prefissata.
Ai gradini più alti della scala di rating ci sono le categorie ritenute più solide (A1), mentre a quelle più basse corrispondono i soggetti rischiosi (C2), sino ad arrivare all'ultimo gradino (D) che corrisponde tipicamente ai soggetti in default, ovvero quelli effettivamente inadempienti rispetto a uno o più impegni finanziari.

Per approfondire, vi rimandiamo alla pagina della metodologia proprietaria MORE.

Facendo riferimento al rating di un'impresa, la procedura di analisi di un credit rating prevede l'utilizzo di informazioni sia quantitative che qualitative, prendendo come riferimento i parametri economico-finanziari, gestionali e organizzativi propri del soggetto analizzato, oltre a dati settoriali, geografici, e macroeconomici.

I primi vengono estrapolati dai bilanci dell’azienda, dove la prassi prevede di porre sotto analisi gli ultimi 3 esercizi sui quali effettuare un'analisi di bilancio, al fine di visualizzare la situazione patrimoniale, economica e finanziaria. I principali parametri sono la liquidità (esprime la capacità di realizzare condizioni di equilibrio finanziario a breve e medio termine), la solvibilità (misura gli assetti aziendali, la consistenza di beni ed attività ed il rapporto di indebitamento rispetto ai mezzi propri), e la redditività (capacità dell’impresa di creare valore e conseguire profitto, remunerando in modo adeguato i capitali investiti nell’impresa).

Per ciò che riguarda poi gli aspetti qualitativi, vengono presi in considerazione gli aspetti propri dell'impresa, le persone che la guidano, la strategia ed i piani di sviluppo, il settore di appartenenza, i mercati di rifermento in cui l’azienda opera, eventuali negatività o protesti estesi eventualmente anche alle persone di riferimento della società stessa (atti pregiudizievoli, procedure concorsuali e insolvenze, in presenza di dati ufficiali).

Per parlare della scala di rating, dobbiamo introdurre il concetto di mapping.

In base all'autorizzazione dell'ESMA, l'autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, modefinance può emettere rating sia su società non finanziarie che su strumenti finanziari ed istituti bancari, e renderli pubblici o distribuirli a pagamento o tramite un servizio di abbonamento.

I rating hanno lo stesso livello di qualità sia in caso di rating solicited, ovvero di giudizi richiesti espressamente dal soggetto valutato, sia in caso di rating unsolicited, ovvero di valutazioni non richiesti dall’ente giudicato.

Dal 15 maggio 2018 sono inoltre entrate in vigore le modifiche al Regolamento di Esecuzione (UE) N. 1799/2016 e N. 1800/2016 con le quali si aggiorna la lista dei mapping regolamentari delle ECAI con l’inclusione di cinque nuove istituzioni, tra cui modefinance. Tali modifiche rendono possibile a tutti gli effetti l’utilizzo dei rating emessi da modefinance anche da parte di assicurazioni e istituti bancari. 

Il mapping è la tabella con la quale le classi di rating utilizzate dalle Agenzie vengono equiparate ai Credit Quality Step, le classi di merito del credito definite dagli standard tecnici europei (Implementing Technical Standards, ITS). Questa procedura consente di uniformare i giudizi, stabilendo parametri univoci per tutti. Per le Agenzie che emettono sia rating solicited (ovvero richiesti dal soggetto valutato) che unsolicited (ovvero rating richiesti da soggetti terzi) è inoltre richiesto di dimostrare la pari qualità di entrambe le tipologie. Infatti, a differenza dei rating solicited, che includono nella valutazione anche dati e documenti privati forniti dal soggetto stesso, i rating unsolicited si basano sui soli dati pubblici, ma non per questo possono fornire valutazioni meno accurate e approfondite.

In seguito alla crisi finanziaria del 2008, il Comitato di Basilea, costituito dagli enti regolatori dei paesi del G20, decise di pubblicare una nuova regolamentazione con lo scopo di migliorare la capacità del settore bancario di assorbire gli shock finanziari, rendere più trasparenti le attività di enti e istituti, e migliorare la capacità di previsione e gestione dei rischi. I nuovi accordi (noti come Basilea III) prevedevano l’aumento dei requisiti prudenziali delle banche e, per l’Unione Europea, una più stretta regolamentazione delle Agenzie di Rating.

Nel gennaio del 2011 viene fondata l’ESMA, l’autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati. L’organismo è costituito da tutte le autorità di vigilanza dei mercati della UE e ha il compito di sorvegliare il sistema finanziario europeo tutelando gli investitori. All’ESMA è affidata la vigilanza diretta delle Agenzie di Rating e l’applicazione del regolamento europeo N. 1060/2009, conosciuto come CRA Regulation.

L’introduzione della CRA Regulation costituisce un fondamentale punto di svolta: prima del 2009 infatti, la disciplina delle attività delle Agenzie di Rating era affidata ai singoli Stati, e soltanto alcuni prevedevano una normativa specifica. Con il regolamento 1060/2009 si riconosce la necessità di una normativa comune e si stabiliscono per la prima volta i requisiti per operare come Agenzia di Rating sul territorio della Comunità Europea. 

I criteri basilari sono così riassunti: attenzione ai conflitti di interesse, qualità dei rating, trasparenza e governance interna delle agenzie di rating del credito. All’ESMA è affidato il ruolo di vigilare sul rispetto di tali requisiti.

L'autorizzazione dell’ESMA ad operare come CRA, ovvero Credit Rating Agency, viene concessa solamente dopo l’esame dei requisiti stabiliti dal regolamento N. 1060/2009. Viene quindi richiesto alle Agenzie di pubblicare informazioni aggiornate sulla propria indipendenza e sulla gestione dei conflitti di interesse, così come sui servizi che forniscono, sulle politiche riguardanti la pubblicazione dei rating e la loro remunerazione, e sul codice di condotta adottato. 

Le CRA rientrano di fatto nelle ECAI (External Credit Assessment Institutions), termine con il quale si definiscono tutte le istituzioni, diverse da banche e assicurazioni, autorizzate ad emettere rating di credito. Tuttavia, per rientrare nell’elenco di ECAI sono necessari due ulteriori passaggi: la pubblicazione del mapping sul sito della European Banking Authority (EBA) e il riconoscimento sulla pari qualità dei rating solicited e unsolicited.

Ovviamente, la sola registrazione non basta. Regolarmente, le Agenzie di Rating sono tenute a redigere una relazione di trasparenza e a sottoporre le metodologie utilizzate nell’emissione del rating a validazione.

La stessa ESMA, dal canto suo, esercita l’attività di vigilanza monitorando i rating emessi dalle Agenzie, effettuando indagini documentali e verificando eventuali mancanze denunciate da soggetti terzi. Nel caso constati una violazione del regolamento, l’ESMA ha chiaramente il potere di imporre sanzioni adeguate, che possono andare dal pagamento di una multa alla revoca della registrazione.

Le motivazioni che possono portare alla richiesta di rating sono principalmente due:

  • per ricevere una certificazione dello stato di salute della propria impresa;

  • per ottenere un’opinione sull’affidabilità creditizia della controparte, sia essa un potenziale cliente, fornitore o partner.

Quando il rating è richiesto dall'azienda stessa oggetto della valutazione si parla di rating solicited (sollecitato).
Quando invece è richiesto da un soggetto terzo viene definito rating unsolicited (non sollecitato).

La principale differenza è la disponibilità di informazioni per la valutazione: è chiaro infatti che nel caso di rating solicited è nell’interesse stesso del committente fornire tutti i dati e le informazioni necessarie ad un esame approfondito.

Nel caso dei rating unsolicited, le analisi ed il giudizio finale si basano esclusivamente sulle informazioni pubbliche disponibili (bilanci, assetto societario, rischio legato al settore o al paese, ecc.).

I rating possono essere pubblici o privati. 

La differenza è apparentemente ovvia, ma va specificato che un rating privato può essere condiviso con un numero limitato di persone e può essere utilizzato solo per valutazioni interne.

Al contrario, il rating pubblico ha valore di certificazione e consente di ottenere finanziamenti a tassi più agevolati, attrarre investitori, incrementare la visibilità dell’impresa, certificarne la solidità a livello internazionale, ecc.

Da chi debbano essere pagate le Agenzie di Rating per le valutazioni emesse, è una questione complessa e spesso dibattuta, in quanto tocca problematiche relative al conflitto di interessi.

Semplificando, possiamo dire che esistono tre diversi modelli di pagamento:

• il modello issuer-pay: il rating è pagato dal soggetto valutato. I rating solicited seguono questo modello;

• il modello investors-pay: il rating è pagato dall'investitore, ovvero colui che ha richiesto il servizio, ed è il modello adottato per i rating unsolicited;

• il modello subscriber-pay: i rating sono distribuiti tramite abbonamento ai sottoscriventi del servizio.

Un'impresa che non ne abbia mai fatto richiesta, o che non sia a conoscenza di essere sotto analisi, non può in alcun caso trovarsi di fronte a un rating sulla propria società diffuso a propria insaputa.

L'Agenzia di Rating ha il dovere di notificare al soggetto valutato il rating assegnato e di accertarsi dell’avvenuta notifica. A sua volta, l’entità valutata ha tre giorni di tempo per appellarsi nel caso in cui riscontrasse errori fattuali nella valutazione.