A come affidabilità: cos'è il rating e i vantaggi per l'impresa

Approfondimenti 11 Aprile 2019

Rating: che cos'è? O meglio, che cosa sono?

Il rating, o più correttamente il rating di credito, è un giudizio di solvibilità; valuta cioè la capacità di un soggetto di ripagare i debiti contratti.

Comunemente la parola “rating” è utilizzata come abbreviazione di rating sovrano (sovereign rating), che esprime una valutazione circa la capacità degli Stati, i maggiori debitori in assoluto, di ripagare il debito pubblico rimborsando coloro che hanno acquistato titoli di Stato.

Sebbene sia sicuramente quello che suscita più clamore sui giornali, il rating sovrano non è né l’unica, né la principale tipologia di rating. 

Il rating può essere emesso anche:

  • sugli strumenti finanziari (rating of financial instruments): valutazioni assegnate ai mezzi di investimento finanziario, come le azioni o le obbligazioni finanziarie (bond, mini-bond, ecc.). Prendono anche il nome di rating emissione, a differenze dei rating emittente assegnati alle società;
  • sulle società (corporate credit rating): ovvero valutazioni sulle capacità di una società finanziaria o non di produrre le risorse necessarie a far fronte ai debiti contratti (rientra in questa tipologia anche il rating bancario, ovvero le valutazioni assegnate internamente dalle banche alle imprese che fanno richiesta di finanziamento).

In Europa possono emettere rating solamente le Agenzie di Rating riconosciute secondo il Regolamento Europeo N.1060/2009. La registrazione come Agenzia di Rating avviene solamente in seguito ad un lungo esame volto a verificare che le metodologie di valutazione utilizzate rispettino requisiti e standard di trasparenza, governance e compliance. L'esame viene ripetuto ogni qual volta l’Agenzia voglia estendere la propria attività di rating su altri soggetti (ad esempio, se oltre all’emissione di corporate credit rating voglia emettere anche rating sugli strumenti finanziari).

Solicited e unsolicited: chi può richiedere un rating?

Le motivazioni che possono portare alla richiesta di rating sono principalmente due:

  • per ottenere una certificazione che attesti la propria affidabilità creditizia;
  • per ottenere una valutazione della controparte, ad esempio in caso di acquisizioni, finanziamenti, partnership, ecc.

Quando il rating è richiesto dalla stessa entità oggetto della valutazione (o da un soggetto ad esso collegato) si parla di rating solicited (“sollecitato”); quando invece è richiesto da un soggetto terzo viene definito rating unsolicited. Unsolicited sono anche i rating pubblicati da un’Agenzia per propria iniziativa, senza alcuna richiesta esterna, (generalmente a fini commerciali).

La principale differenza tra i rating solicited e unsolicited, oltre al committente, è la disponibilità di informazioni per la valutazione. È chiaro infatti che nel caso di rating solicited è nell’interesse stesso delle aziende che ne fanno richiesta fornire tutti i dati e le informazioni necessarie ad un esame approfondito del merito creditizio, mentre i rating unsolicited si basano esclusivamente sulle informazioni pubbliche disponibili (bilanci, assetto societario, rischio paese, ecc.).

Rating pubblico o privato?

Quindi, in base a quanto detto finora, anche un imprenditore che non ne abbia mai fatto richiesta potrebbe trovarsi davanti ad un rating sulla propria società diffuso pubblicamente a sua insaputa?

Assolutamente no.

I rating possono essere pubblici e privati. La differenza è ovvia, ma va specificato che un rating privato può essere condiviso con un numero limitato di persone e su base strettamente confidenziale. Mentre i rating pubblici hanno valore di garanzia e consentono di ottenere finanziamenti a tassi più agevolati, attrarre investitori, incrementare la visibilità dell’impresa, eccetera, i rating privati possono essere utilizzati solamente per valutazioni interne dell’azienda, e non possono in alcun modo essere diffusi pubblicamente.

Nel caso dei rating solicited la decisione tra un rating pubblico o privato può avvenire anche nel corso del processo di emissione (in ogni caso non dopo la consegna del rating); può capitare, per esempio, che imprese intenzionate a ricevere un rating privato, di fronte ai buoni risultati riscontrati nel corso della valutazione, decidano per la pubblicazione del rating (o viceversa). Nel caso di rating unsolicited la scelta è effettuata dal soggetto richiedente.

Al termine del processo di valutazione l’Agenzia di Rating ha il dovere, sia nel caso di rating pubblici che privati, di notificare all’entità valutata il rating assegnato e di accertarsi dell’avvenuta ricevuta della notifica. A sua volta l’entità valutata ha tre giorni di tempo dalla consegna per appellarsi nel caso in cui riscontrasse errori fattuali nella valutazione.

I vantaggi per l'impresa

Il rating rappresenta una garanzia di affidabilità e può portare diversi vantaggi per l’impresa: dall’autovalutazione del proprio stato di salute economico-finanziaria, alla diversificazione delle fonti di finanziamento.

Attraverso la relazione che accompagna la valutazione è infatti possibile identificare e prevedere potenziali elementi di rischio, e intervenire per tempo sui fattori critici stabilendo di conseguenza le strategie di investimento e finanziamento. Inoltre, il rating costituisce un'importante informativa per gli investitori e consente alle imprese di accreditarsi a livello internazionale sia in previsione di una quotazione in borsa, sia verso le controparti commerciali.

Attraverso un rating l'impresa può ridurre la dipendenza dal credito bancario grazie all'accesso a fonti di finanziamento alternative (peer-to-peer lending all’emissione di mini-bond) e rafforzare allo stesso tempo la propria percezione di affidabilità verso l’esterno.