Report PMI 2023: stabilità e prospettive future del mercato italiano

modefinance 8 Febbraio 2024

È appena stato pubblicato il Report PMI 2023 di modefinance! L’analisi offre una panoramica sulla stabilità e le prospettive del mercato italiano, attraverso cui viene esaminata la solidità finanziaria e la sostenibilità delle PMI, con focus sui modelli previsionali.

Il report PMI 2023 di modefinance si basa sull’utilizzo delle metodologie di Rating per esaminare lo stato di salute delle piccole e medie imprese italiane. Per la prima volta, attraverso un approccio olistico, l’analisi non solo valuta gli aspetti economici e finanziari, ma anche la sostenibilità aziendale. L’indagine prende spunto dall’analisi dagli ultimi bilanci disponibili, che si riferiscono all’esercizio chiuso al 31/12 del 2022, per proseguire con un approfondimento, realizzato attraverso l’uso combinato delle metodologie proprietarie di nowcasting e forecasting, sull’evoluzione dello stato di salute nel 2024 di alcuni settori selezionati. Infine, viene proposta un’analisi sulla capacità delle PMI italiane di affrontare le sfide e cogliere le opportunità legate al tema della sostenibilità.

Il campione considerato comprende circa 97 mila PMI, con fatturato fino a 50 milioni di euro e un numero di dipendenti compreso tra 10 e 250, rappresentativo del tessuto industriale italiano, dominato dalle piccole e medie aziende.

Stabilità delle aziende italiane nel 2023: analisi dei risultati economico-finanziari

I principali risultati economico-finanziari emersi dall’analisi utilizzando la metodologia MORE indicano una generale stabilità delle aziende italiane rispetto all’anno precedente. Questa stabilità è evidenziata dal fatto che il 32% delle aziende non ha subìto variazioni nella propria classe di Score, dimostrando una resilienza anche di fronte alle complesse questioni geopolitiche che hanno caratterizzato il 2022.

La distribuzione delle imprese per classe di score (che si può osservare sotto) rivela che lo stato di salute di oltre la metà del campione può essere considerato adeguato, con una prevalenza di aziende nelle classi centrali. Interessante è l’evoluzione nel tempo di questa distribuzione: nel 2022, le classi di scoring migliori hanno registrato un aumento percentuale, mentre le imprese con situazioni di forte vulnerabilità sono diminuite. Tale trend riflette un progressivo miglioramento dell’equilibrio economico-finanziario avviato nel 2019, interrotto solo dalla pandemia.

Tuttavia, si osserva una contrazione del fatturato aggregato, principalmente a causa della riduzione del volume d’affari e all’aumento dei costi per le materie prime che incidono sui margini delle imprese.

Uno sguardo al futuro: l’andamento delle imprese nel 2024

Il 2023 è stato caratterizzato da eventi significativi – come la crescita dell’inflazione, eventi climatici estremi e restrizioni sul credito – che hanno condizionati diversi settori. Gli effetti di tali eventi sulle imprese saranno visibili solo a partire dalla seconda metà del 2024 con la pubblicazione dei bilanci relativi all’esercizio precedente, ma, attraverso i nostri modelli previsionali di Nowcasting e di simulazione del bilancio è possibile anticipare l’andamento dello stato di salute delle aziende per settore. All’interno dell’analisi, sono stati scelti, a titolo esemplificativo e in quanto toccati direttamente dagli eventi 2023 i seguenti settori: alimentare, Grande Distribuzione Organizzata e costruzioni.

In tutti i settori analizzati, si prevede una sostanziale stabilità per il 2023, con la maggioranza delle imprese che manterrà stabile il proprio merito creditizio. Nel settore delle costruzioni, tuttavia, si osservano segnali di rallentamento che porterà circa il 18% delle imprese a subire un declassamento nel merito creditizio nel 2024.

La sfida della sostenibilità: la valutazione ESG delle PMI italiane

L’aumento degli eventi climatici estremi nel 2023 evidenzia la necessità di considerare la salute delle imprese non solo dal punto di vista economico-finanziario, ma anche sotto il profilo della sostenibilità.

Tale consapevolezza ha portato negli ultimi anni alla nascita di un nuovo paradigma valutativo, volto ad analizzare le imprese sotto al profilo dell’impatto ambientale (E- Environmental), sociale (S - Social) e amministrativo (G - Governance). Le valutazioni ESG (Ambientali, Sociali e di Governance) assumono un ruolo sempre più rilevante nell’accesso al credito, con prospettive di diventare parte integrante delle valutazioni del merito creditizio. L’ultima parte dell’indagine propone dunque un approfondimento sulla sostenibilità delle imprese italiane realizzata attraverso la metodologia di ESG Automated Score di modefinance su un segmento del campione di analisi PMI composto da 1938 imprese.

I risultati dell’indagine mostrano una buona performance delle imprese analizzate, con una distribuzione principalmente nelle classi più alte e intermedie. Settori come l’agricoltura, l’energia e il commercio risultano più esposti ai danni ambientali, mentre i settori dei servizi, della tecnologia e finanziario presentano una solida struttura di governance e minor impatto economico da eventi climatici estremi. 

Conclusione

In conclusione, le PMI italiane risultano in grado di affrontare le molteplici sfide poste dal mondo contemporaneo. Nonostante un 2022 complicato, la maggior parte delle imprese italiane ha saputo mantenere inalterato il proprio stato di salute, e la proiezione del merito creditizio dei settori analizzati lascia presagire un andamento stabile anche per il futuro. Sul fronte della sostenibilità, le imprese mostrano una consapevolezza crescente riguardo alle tematiche ambientali e sociali, dimostrando di avere tutte le carte in regola per trasformare questa grande, importantissima sfida, in opportunità di crescita e miglioramento.