Chi controlla le Agenzie di Rating?

Approfondimenti 22 Maggio 2019

La grande scommessa

G: Allora, eccoci qua. FrontPoint Partners. Come possiamo aiutarvi?

VD: Non capiamo perché le agenzie non abbiano fatto un downgrade delle obbligazioni subprime visto che i mutui sottostanti stanno chiaramente peggiorando.

G: I tassi di insolvenza hanno generato preoccupazione, ma in realtà rientrano nei parametri. […]

MB: Non capisco una cosa. Se queste obbligazioni ipotecarie sono così stabili, così solide.. Lei si è mai rifiutata… Giorgia, lei si è mai rifiutata di valutare con una tripla A qualche tranche superiore di CDO? […] C’è stata almeno una volta in cui l’anno scorso lei ha spacchettato i CDO e non ha dato alle banche la percentuale di triple A che chiedevano?

G: Se non diamo i rating che vogliono, vanno qui dietro l’angolo. Se non collaboriamo con loro, prendono e se ne vanno dai nostri concorrenti. Non è colpa nostra, semplicemente è così che va il mondo.


Nel film La Grande Scommessa, Mark Baum (personaggio che riprende la storia vera di Steven Eisman, il trader che previde la crisi del 2008) e il suo collega Vinnie Daniel, analisti del fondo di investimento FrontPoint Partners, mettono alle strette una funzionaria di un'Agenzia di Rating, costringendola ad ammetterne le responsabilità nel gonfiare la bolla dei mutui subprime il cui scoppio avrebbe da lì a poco causato la grande recessione.

Il film, che riprende la storia vera, sconvolge perché evidenzia l'effettiva scarsa integrità di un sistema le cui colpe avrebbero causato una delle maggiori crisi del mondo economico occidentale.

Ma da allora è stato fatto qualcosa per evitare il ripetersi di una simile situazione? Chi controlla oggi l’attività delle Agenzie di Rating?

La nascita dell'ESMA

Coinvolta nella peggiore crisi della sua (breve) storia, l’Unione Europea corse subito ai ripari.

L’anno successivo al fallimento di Lehman Brothers, il Comitato di Basilea, costituito dagli enti regolatori dei paesi del G20, decise di pubblicare una nuova regolamentazione con lo scopo di migliorare la capacità del settore bancario di assorbire gli shock finanziari, rendere più trasparenti le attività di enti e istituti, e migliorare la capacità di previsione e gestione dei rischi. I nuovi accordi (Basilea III) prevedevano l’aumento dei requisiti prudenziali delle banche e, per l’Unione Europea, una più stretta regolamentazione delle Agenzie di Rating.

Nel gennaio del 2011 viene fondata l’ESMA, l’autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati. L’organismo è costituito da tutte le autorità di vigilanza dei mercati della UE e ha il compito di sorvegliare il sistema finanziario europeo tutelando gli investitori. All’ESMA è affidata la vigilanza diretta delle Agenzie di Rating e l’applicazione del regolamento europeo 1060/2009, conosciuto come CRA Regulation.

L’introduzione della CRA Regulation costituì un fondamentale punto di svolta. Prima del 2009 infatti, il disciplinamento delle attività delle Agenzie di Rating era affidato ai singoli Stati e soltanto alcuni prevedevano una normativa specifica. Con il regolamento 1060/2009 si riconosce la necessità di una normativa comune e si stabiliscono per la prima volta i requisiti per operare come Agenzia di Rating sul territorio della Comunità Europea.

Come cita lo stesso regolamento:

“È opinione generale che le agenzie di rating del credito non siano state capaci, in primo luogo, di adeguare tempestivamente i loro rating al peggioramento delle condizioni del mercato e, in secondo luogo, di adattare per tempo i loro rating del credito in seguito all’aggravarsi della crisi del mercato. Il modo migliore per porre rimedio a queste incapacità è adottare misure in materia di conflitti di interesse, qualità dei rating, trasparenza e governance interna delle agenzie di rating del credito”.

All’ESMA è affidato il ruolo di vigilare sul rispetto di tali requisiti.

La nuova normativa

Oggi per operare come Agenzia di Rating è innanzitutto necessario ottenere la registrazione dell’ESMA quale CRA e rientrare nell’elenco ufficiale di ECAI. Chiarissimo, no?

CRA non è altro che l’acronimo di Credit Rating Agency. L'autorizzazione dell’ESMA ad operare come CRA viene concessa solamente dopo l’esame dei requisiti stabiliti dal regolamento 1060/2009. Viene quindi richiesto alle Agenzie di pubblicare informazioni aggiornate sulla propria indipendenza e sulla gestione dei conflitti di interesse, così come sui servizi che forniscono, sulle politiche riguardanti la pubblicazione dei rating e la loro remunerazione, e sul codice di condotta adottato.

Tutte le CRA rientrano di fatto nelle ECAI (External Credit Assessment Institutions), termine con il quale si definiscono tutte le istituzioni, diverse da banche e assicurazioni, autorizzate ad emettere rating di credito. Tuttavia, per rientrare nell’elenco di ECAI sono necessari due ulteriori passaggi: la pubblicazione del mapping sul sito della European Banking Authority (EBA) e il riconoscimento sulla pari qualità dei rating solicited e unsolicited.

Il mapping è la tabella con la quale le classi di rating utilizzate dalle Agenzie vengono equiparate ai Credit Quality Step, le classi di merito del credito definite dagli standard tecnici europei (Implementing Technical Standards, ITS). Questa procedura consente di uniformare i giudizi, stabilendo parametri univoci per tutti. Per le Agenzie che emettono sia rating solicited (ovvero richiesti dal soggetto valutato) che unsolicited (ovvero rating richiesti da soggetti terzi) è inoltre richiesto di dimostrare la pari qualità di entrambe le tipologie. Infatti, a differenza dei rating solicited, che includono nella valutazione anche dati e documenti privati forniti dal soggetto stesso, i rating unsolicited si basano sui soli dati pubblici, ma non per questo possono fornire valutazioni meno accurate e approfondite.

Ovviamente, la sola registrazione non basta. Ogni anno le Agenzie di Rating sono tenute a redigere una relazione di trasparenza e ad una revisione continuativa delle metodologie utilizzate nell’emissione del rating.

La stessa ESMA, dal canto suo, esercita l’attività di vigilanza, per esempio verificando eventuali mancanze denunciate da soggetti terzi. Nel caso constati una violazione del regolamento, l’ESMA ha chiaramente il potere di imporre sanzioni adeguate, che possono andare dal pagamento di una multa alla revoca della registrazione.

Il sistema finanziario al giorno d'oggi

Oggi il sistema è decisamente più regolamentato di dieci anni fa e lo stesso Steve Eisman (ricordate, lo avevamo citato all’inizio, è il trader americano che previde la crisi e dalla cui storia è tratto il personaggio di Mark Baum ne La Grande Scommessa) durante il Salone del Risparmio del 2019, ha dichiarato che non prevede un'altra crisi e che il sistema finanziario è solido. Inoltre, la nascita del Fintech e l’adozione delle nuove tecnologie nei processi di valutazione hanno permesso di automatizzare gran parte delle procedure di analisi, riducendo notevolmente la possibilità di ingerenze esterne e di errore. modefinance è stata pioniera in questo settore, diventando la prima Agenzia di Rating Fintech d’Europa. Ma questa è un’altra storia.