In uno dei nostri articoli precedenti, abbiamo sviscerato il pilastro che viene comunemente indicato come indicatore di sostenibilità per eccellenza: quello ambientale (Environmental – E). Come abbiamo visto, l'approccio istituzionale al concetto di sostenibilità, da un punto di vista principalmente analitico e poi da una prospettiva pratica di trasformazione sostenibile, è iniziato come definizione dei rischi legati al clima e all'ambiente. Di conseguenza, la comunicazione della sostenibilità è stata – e continua ad essere – fortemente incentrata sull'ambiente, e non senza motivo. Tuttavia, quando si tratta dell'approccio di un'azienda alla sostenibilità, le emergenze ambientali non sono gli unici rischi che essa deve affrontare con successo affinché la sua attività possa essere definita sostenibile. Oggi, le imprese devono andare oltre la "E" in ESG, concentrandosi sugli altri due pilastri, al fine di conformarsi alle normative relative agli aspetti sociali e di governance.
Il potenziale “sconosciuto” del pilastro “S”
Facciamo un passo indietro: quali sono gli elementi chiave che ci consentono di definire il livello di sostenibilità dell'attività di una determinata impresa e perché è importante per il mondo aziendale?
Quando si tratta di investimenti, l'aspetto sociale ha un peso significativo e non dovrebbe essere trascurato. Secondo il Ministero del Lavoro italiano, più di 1,6 milioni di persone si sono dimesse nei primi nove mesi del 2022, con un aumento del 22% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questi dati confermano una tendenza recente conosciuta come la "Great Resignation" (lett. “Grande Dimissione”). Man mano che questo movimento acquista importanza, diventa sempre più cruciale per le imprese dare priorità al benessere dei dipendenti e affrontare i fattori che contribuiscono alle dimissioni diffuse.
La Great Resignation è emersa principalmente come risposta alle condizioni causate dalla pandemia da COVID-19. Molti dipendenti hanno rivalutato le loro priorità e cercato un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, maggiore flessibilità e opportunità di impiego più vantaggiose. Le imprese che non si adeguano a queste aspettative in continua evoluzione rischiano di perdere talenti preziosi e subire una diminuzione della produttività.
Da un punto di vista ESG, le aziende che riescono a mettere a fuoco la soddisfazione dei dipendenti, la loro crescita professionale e una retribuzione equa, migliorano la loro reputazione da datori di lavoro. Gli investitori attenti ai temi ESG riconoscono il valore delle pratiche socialmente responsabili nella gestione delle prestazioni finanziarie. Le ricerche dimostrano come le aziende che danno priorità al benessere dei dipendenti e promuovono una forza lavoro inclusiva e diversificata tendono a godere di maggiore coinvolgimento e produttività dei dipendenti, nonché una notevole soddisfazione da parte del cliente. Questo, a sua volta, influenza positivamente sia i profitti dell'impresa che la sua sostenibilità a lungo termine.
In conclusione, il pilastro "S" riveste un’importanza non irrilevante, in particolare nel contesto del fenomeno della Great Resignation. Le aziende che si occupano attivamente per il benessere dei dipendenti, abbracciano la flessibilità e offrono loro opportunità di crescita personale e professionale, sono più propense ad attrarre e trattenere i migliori talenti. Incorporando considerazioni sociali nelle loro decisioni di investimento, gli stakeholder possono identificare le imprese che danno priorità alle esigenze dei propri lavoratori, migliorando le loro prestazioni finanziarie e il loro comportamento etico.
Gestione del rischio nell’ambito della Governance
Per quanto riguarda il pilastro "G", questo svolge un ruolo critico nel determinare il valore e la sostenibilità a lungo termine di un'azienda, definendo anche ciò che deve essere svolto sia dal punto di vista sociale che ambientale. Le pratiche di governance efficaci, combinate con investimenti strategici nella ricerca e sviluppo (R&S), possono influire in modo significativo sulle prospettive di crescita e sul vantaggio competitivo di un’impresa.
Pratiche di governance come la trasparenza nei processi decisionali e la supervisione indipendente del Consiglio promuovono la responsabilità e mitigano i rischi, creando un ambiente favorevole all'innovazione e alla creazione di valore a lungo termine. Stabilendo strutture di governance efficaci, le aziende possono allocare efficientemente le risorse, dare priorità agli investimenti in ricerca e sviluppo, e sfruttare gli sviluppi tecnologici per rimanere competitivi rispetto al loro settore di riferimento.
Gli investimenti in R&S fungono da catalizzatori per la crescita, consentendo alle aziende di sviluppare nuovi prodotti, migliorare le offerte esistenti ed espandersi in nuovi mercati. Questo permette alle imprese di adattarsi alle mutevoli esigenze dei consumatori, abbracciare le tecnologie emergenti e affrontare in modo più efficace le sfide ambientali e sociali.
Dal punto di vista ESG, enfatizzare il pilastro "G" garantisce che le aziende allineino le loro pratiche di governance agli standard etici e alle direttive istituzionali. Ciò riduce il rischio di danni alla reputazione, controversie legali e perdite finanziarie derivanti da una cattiva governance. Gli investitori che considerano l'aspetto della governance nell'ambito dell'ESG possono identificare aziende con solide strutture di governance, riducendo i potenziali rischi e migliorando i rendimenti finanziari a lungo termine.
Integrando i fattori ESG nelle decisioni di investimento, gli stakeholder possono ottenere una comprensione olistica dell'impegno di un'azienda verso pratiche sostenibili e responsabili. Le imprese che danno priorità agli investimenti in ricerca e sviluppo, e adottano meccanismi di governance efficaci non solo favoriscono l'innovazione, ma si posizionano anche come leader del settore in termini di sostenibilità e creazione di valore sia per i propri stakeholder che per la società nel suo complesso.
Conclusione
In conclusione, è evidente che una valutazione ESG esaustiva va oltre la focalizzazione esclusiva sul pilastro "E" e include considerazioni sugli aspetti "S" (Sociale) e "G" (Governance). Trascurare questi pilastri può avere effetti dannosi sul valore complessivo di un'azienda e sulla sua sostenibilità a lungo termine.
Il mondo non è più solo un luogo di "profitto a ogni costo", almeno per quanto riguarda come le aziende vogliono essere percepite. Integrando i fattori sociali nella valutazione ESG, dando priorità al benessere dei dipendenti, proteggendo i consumatori e promuovendo la diversità e l'inclusione, le aziende possono favorire una cultura lavorativa solida, attrarre talenti di alto livello e migliorare i loro guadagni. Inoltre, l'integrazione delle pratiche di governance, compreso l'investimento in R&S, garantisce un'allocazione efficiente delle risorse, l'innovazione e una presa di decisioni responsabile.
Inoltre, una valutazione ESG consente agli investitori e agli stakeholder di prendere decisioni informate che si allineano ai loro valori e ai loro obiettivi a lungo termine. Considerando tutti e tre i pilastri dell'ESG – ambientale, sociale e di governance – gli investitori possono individuare aziende che danno priorità alla sostenibilità, alle pratiche etiche e alla creazione di valore:
- Ambientale: focalizzarsi sulla mitigazione dei cambiamenti climatici, sulla conservazione delle risorse e sulla riduzione dell'impatto ambientale;
- Sociale: dare priorità al benessere dei dipendenti, alla diversità e all'inclusione, all'engagement con la comunità e ai diritti umani;
- Governance: implementare processi decisionali trasparenti, supervisione indipendente del consiglio e strategie efficaci di gestione del rischio.
In un panorama aziendale in continua evoluzione, le tematiche ESG non sono solo rilevanti dal punto di vista etico, ma anche prudenti dal punto di vista finanziario. Le aziende che abbracciano pratiche sostenibili, danno priorità al benessere dei dipendenti e presentano solide strutture di governance sono posizionate più in alto nella scala del successo e della resilienza a lungo termine. Man mano che l'importanza degli investimenti ESG continua a crescere, le imprese che affrontano attivamente tutti e tre i pilastri saranno in vantaggio competitivo, attirando investitori, clienti e talenti di alto livello.
Riconoscendo il valore dei pilastri "S" e "G" insieme al pilastro "E", gli stakeholder possono contribuire a un futuro più sostenibile ed equo, garantendo che le aziende perseguano la crescita e il profitto in modo responsabile e consapevole degli impatti che le loro azioni possono avere sul pianeta e sulla società.