La valutazione della Centrale Rischi
La Centrale Rischi fornisce informazioni sui rapporti di credito tra gli intermediari finanziari e i loro clienti; proprio per questo è spesso consultata dalle banche per valutare un nuovo cliente o integrata nelle valutazioni espresse dalle Agenzie di Rating.
Facciamo un esempio concreto: un’azienda che presenta un’elevata esposizione bancaria a breve termine, a fronte di liquidità prevalentemente differite (come crediti verso clienti non prontamente esigibili), potrebbe mostrare una situazione di squilibrio finanziario.
Questo scenario potrebbe segnalare una potenziale tensione di tesoreria, in quanto le entrate non sono immediatamente disponibili per fronteggiare le uscite a breve, e potrebbe perciò riflettersi negativamente nella valutazione del merito creditizio. Il ricorso al finanziamento bancario a breve termine rappresenta per molte imprese una necessità connessa ai tempi di incasso dilatati, tipici dei rapporti commerciali con i clienti. In altri termini, il differimento dei pagamenti da parte della clientela può generare un mismatch temporale tra entrate e uscite, rendendo necessario l’utilizzo di linee di credito per coprire il fabbisogno di circolante. La lettura della Centrale Rischi può evidenziare una buona gestione delle linee di credito e può quindi ricalibrare lo score dato dall’analisi del bilancio migliorando il rating dell’azienda.
Ma quali sono gli elementi rilevanti nella valutazione della CR?
È necessario verificare che:
- lo stato del rapporto non riporti inadempienze: lievi sforamenti (scaduti entro 90 giorni) sono tollerati se sporadici e motivati;
- non siano presenti sconfinamenti di fido;
- la tensione finanziaria non superi la soglia prudenziale del 75%.
L’analisi della Centrale Rischi in Tigran
In Tigran Risk Platform, così come in altri strumenti avanzati (es. Check Up Impresa) la Centrale Rischi si inserisce all’interno di un processo di gestione delle esposizioni e di valutazione del merito creditizio della controparte.
Una volta caricata una nuova azienda in portafoglio e scelta la tipologia di analisi che si intende eseguire, Tigran calcola automaticamente il credit score (MORE Score) della società sulla base dei dati riportati in bilancio (scaricabile dalla Camera di Commercio direttamente dal portale).
Lo score è un giudizio di affidabilità calcolato automaticamente sulla base di soli dati quantitativi; per una valutazione più approfondita, nei successivi step di analisi è possibile integrare ulteriori informazioni che possono incidere sulla valutazione della società analizzata.
Il processo di analisi ricalca quello previsto per l’emissione del rating; completando tutti i campi è possibile giungere ad una valutazione del merito creditizio in linea con le valutazioni fornite dalle Agenzie di Rating.
Dopo aver caricato il prospetto della Centrale Rischi, Tigran riporta in una tabella riassuntiva le informazioni più rilevanti ai fini della valutazione, confrontando i dati di più mensilità compatibilmente con il lasso di tempo considerato nel prospetto.
In particolare, vengono riportati:
- il numero di intermediari: questo numero non è di per sé rilevante, ma potrebbe indicare una situazione di instabilità se varia considerevolmente e in modo non lineare nel corso del tempo;
- le contestazioni: la presenza di rapporti contestati è un campanello di allarme, perché indica una controversia tra uno degli intermediari segnalanti ed il cliente;
- la tensione finanziaria: indica l’eventuale tensione finanziaria;
- gli sconfinamenti: viene segnalato il numero di sconfinamenti inferiori ai 90 giorni per le linee di credito autoliquidanti, a scadenza e a revoca. Sconfinamenti sporadici sono considerati lievi inadempienze e sono tollerati, ma se continuativi o diffusi su più linee potrebbero segnalare una difficoltà dell’azienda a saldare i propri obblighi finanziari;
- gli sconfinamenti superiori a 90 e 180 giorni: se presenti, anche se una tantum, indicano una situazione di prolungata difficoltà economica (se non proprio di incaglio) dell’azienda e sono di conseguenza valutati tanto più negativamente quanto più prolungato è il periodo di insolvenza. Per evitarli, è consigliabile effettuare operazioni di rotazione degli scaduti e degli sconfini su più banche;
- sofferenze: la presenza di una segnalazione di questo tipo può rappresentare un indicatore di deterioramento creditizio e comportare, spesso, una valutazione negativa da parte degli intermediari finanziari. Tale classificazione riflette una situazione di insolvenza o di seria difficoltà economica e può influire negativamente sulla possibilità dell’impresa di ottenere nuovo credito, comportando spesso un incremento del rischio percepito e condizioni più restrittive di accesso al finanziamento.
La tensione finanziaria
Anche nel caso in cui la Centrale Rischi non riporti rapporti contestati, sconfini o sofferenze, per avere una panoramica completa della situazione finanziaria dell’azienda è importante andare a verificare la tensione finanziaria.
Di cosa si tratta?
La tensione finanziaria è definita come il rapporto utilizzato/accordato operativo dei rischi autoliquidanti, a revoca e a scadenza. Nei primi due casi (rischi autoliquidanti e a revoca), si parla di tensione finanziaria se il rapporto supera il 75%, nel secondo caso invece deve corrispondere al 100%.
Potenzialmente, anche per le linee di credito autoliquidanti e a revoca, l’azienda può utilizzare il 100% del fido accordato, ma superata la soglia del 75% viene considerata più probabile l’ipotesi di sconfinamento del fido.
Poniamo infatti il caso in cui un’azienda decida di utilizzare il 100% del fido accordato mensilmente per una linea di credito autoliquidante di anticipo sulle fatture. Nel caso in cui a fine mese alcune fatture non siano pagate a causa di un ritardo del debitore, gli importi anticipati saranno coperti dalla banca attingendo al fido concesso per la linea credito a revoca e se questo non è sufficiente l’azienda andrà incontro a uno sconfinamento del fido. La percentuale del 75% è quindi una soglia prudenziale, oltre la quale le probabilità di sconfino vengono considerate maggiori.
Per le linee di credito a scadenza (mutui, leasing, prestiti, ecc.) invece il rapporto mensile utilizzato/accordato dev’essere pari al 100%, perché l’utilizzato in questo caso rappresenta la rata pagata. Un percentuale superiore indica infatti che la rata non è stata pagata completamente, inferiore che è presente qualche anomalia del sistema.
L’analisi avanzata
Ulteriori approfondimenti e i dettagli dei rapporti con i singoli intermediari si possono invece trovare nella sezione di analisi avanzata.
La sezione è divisa in due parti. Nella prima parte è possibile trovare:
- un quadro delle garanzie segnalate: il grafico riporta il valore delle garanzie ricevute e l’importo garantito, senza distinzioni di intermediario. Ricordiamo che l’importo garantito corrisponde al valore minore tra l’utilizzato e il valore della garanzia.
- la tensione finanziaria per tipologia di rischio: il grafico riporta la tensione finanziaria complessiva (senza distinzione tra gli intermediari) di diverse tipologie di rischio. A differenza dei grafici riassuntivi, che riportano la tensione finanziaria dei soli rischi autoliquidanti e a revoca, qui è riportata la tensione finanziaria dei rischi autoliquidanti, a revoca, a scadenza e dei rischi autoliquidanti a crediti scaduti di tutto l’arco temporale considerato nella CR.
A seconda della tipologia di rischio selezionata nel grafico precedente, è qui possibile visualizzare:
- la tensione finanziaria per tipologia di rischio verso uno specifico intermediario e i valori mensili di accordato e utilizzato;
- informazioni sui garanti e sulle garanzie prestate a copertura dei rischi assunti dallo specifico intermediario: un grafico mostra il rapporto tra il valore delle garanzie e l’importo garantito, mentre una tabella fornisce i dettagli sui garanti e sugli importi delle garanzie suddivisi per mensilità.